“Rabarama
è in ogni sua scultura, da sempre. (...) la verità, l’amore e la
passione che cerco di trasferire nelle mie sculture apparentemente
silenti ed inerti, ma che in realtà ululano solitarie in ogni
creazione. “ Paola
Epifani, Rabarama
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Paola Epifani, Rabarama (foto di Hikari Kesho) |
Rabarama
nasce Paola Epifani a Roma il 22 Agosto del 1969 in una famiglia di
artisti (il padre è pittore e
scultore e la madre è un'Artista della ceramica):
“Entrambi
i miei genitori sono artisti; mia madre, grazie alla sua esperienza
da ceramista, mi ha permesso di approfondire la sensibilità manuale
e la capacità di progettare, costruire. Io lavoro la terracotta,
modello le mie figure come fossero dei vasi, le costruisco vuote,
senza strutture di sostegno. Attraverso il dialogo con mio padre,
invece, ho capito l’importanza del concetto, del contenuto, per lui
caratteristica fondamentale di un’Artista. Posso quindi dire che
grazie a loro ho intrapreso un percorso artistico precedente a quello
scolastico. “
In
seguito la famiglia decide di trasferirsi a Treviso ove Paola Epifani
svolge i suoi studi al Liceo Artistico della città, diplomandosi a
pieni voti .
Proseguirà
i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Venezia,
diplomandosi a pieni voti nel 1991.
Nel
corso della sua formazione Paola Epifani dimostra subito una
predilezione per la scultura, pur non disdegnando la pittura ad olio:
“Appena
terminata l’Accademia delle Belle Arti ho cominciato a
confrontarmi, attraverso la scultura, con la figura umana. Il punto
di partenza è stato quello di considerare l’uomo come una sorta di
computer biologico, dove le cellule, che formano il nostro Dna
rendendoci unici e irripetibili, sono poste in maniera molto visibile
e molto semplice sulla pelle. Arriva così l’utilizzo dei puzzle,
piuttosto che del nido d’ape, che in realtà è proprio la visione
del genoma al microscopio ingrandita. Partendo da questa idea di
computer biologico, ho cercato di riflettere anche sul rapporto
uomo-ambiente, sul forte e unico legame che viene a crearsi,
determinando l’uno in funzione dell’altro. Queste tematiche, come
l’impossibilità di una reale libertà nel decidere il proprio
destino, per esempio, si possono considerare quindi come mio punto di
partenza.”
Nel
corso di questa fase di formazione artistica Paola Epifani decide di
adottare il nome d'arte “Rabarama” e sviluppa uno stile
assolutamente peculiare.
La
sua ascesa nel mondo dell'arte contemporanea inizia partecipando
ad un concorso internazionale di scultura in legno indetto dal
Governo del Messico, in cui fu selezionata come rappresentante
italiana.
A
stretto giro, nel 1991, viene selezionata ad un concorso in
Francia e poi ancora in Messico ove nel 1992 tiene una
esposizione personale al Museo d’Arte Moderna di Toluca; nel
1993 viene selezionata per il Concorso di Scultura sul
Ghiaccio in Alaska.
Ben
presto viene notata dall'artista ed imprenditore Romi Osti che la
supporta nei primi anni di professione artistica. In questo periodo
Rabarama inizia ad essere conosciuta nel mercato dell'arte
contemporanea e continua a sviluppare la sua poetica.
Nel
1995 avviene l'incontro con il gallerista Dante Vecchiato, amico di
Romi Osti che lo sprona ad iniziare una collaborazione professionale
con Rabarama, supportandola dal punto di vista del marketing fino al
2000. In questi anni l'identità di Rabarama si consolida sia sotto
il profilo artistico che in quello professionale.
Da
qui in poi la carriera di Rabarama conosce continui successi
internazionali, in un decennio che porta le sue opere dall'Italia
alla Cina e creando i presupposti per il suo invito al Padiglione
Italia della 54a Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi.
Fondamentale
per il corso della sua carriera sarà lo sviluppo da parte di
Rabarama delle sculture in scala monumentale che iniziano ad apparire
nella maggiori piazze del mondo con la loro enigmatica presenza:
“Credo
che ogni opera d'arte debba creare un momento di stupore all'interno
di un percorso quotidiano.
Si dovrebbe instaurare quel giusto
connubio/sinergia che permette all'opera di incuriosire il fruitore
casuale instaurando un dialogo, per ri-trovare un momento di
riflessione in un'era in cui la velocità sta divorando l'umanità.
E'
per questo motivo che prediligo esporre le mie sculture in luoghi
pubblici... In tal modo l'incontro-scontro con l'arte diverrà parte
integrante del nostro quotidiano e non più relegato nei soliti
ambienti “consacrati” che sempre meno persone hanno il tempo e la
possibilità di visitare.”
Dalla
metà degli anni novanta l’Artista sviluppa una
personalissima ricerca che prende avvio da una particolare visione
del mondo e della vita, basata sul confronto del libero arbitrio con
la predestinazione degli eventi ed il conseguente rischio di una
riduzione dell’uomo a semplice computer biologico. L’espressività
dei soggetti è quindi perlopiù assente, azzerata da una ricerca
cristallizzata e condizionata da un mondo regolato unicamente
attraverso rapporti causa-effetto, che ha per comune denominatore la
programmazione standardizzata della specie umana.
A
conclusione di questa prima fase di ricerca, l’Artista espone nel
2000 un gruppo di opere presso la Fondazione Mudima di Milano,
generate dalla consapevolezza che in ogni frammento della realtà e
dell’essere umano vi sia l’impronta del principio originario. Da
qui prende corpo un’umanità in continua metamorfosi, dove la
negazione del libero arbitrio rappresenta solo la prima fase di un
lavoro in permanente evoluzione. La “membrana”, il “mantello”
che sembra avvolgere queste figure muta costantemente, arricchendosi
sempre di nuovi segni, simboli e metafore. L’alfabeto indica il
limite interno presente nel linguaggio ed il nostro essere enità
singolari-plurali (secondo la concezione del filosofo Jean-Luc
Nancy): geroglifici, puzzle e nidi d’ape sono la visualizzazione
del genoma, le infinite combinazioni e varietà possibili insite
nell’umanità, visualizzate nei labirinti mentali in cui è
materializzata la multiforme complessità dell’Io.
Legata
a quest’ultima traccia simbolica è la realizzazione di un scultura
monumentale eseguita per il Museo d’Arte Contemporanea di Boca
Raton in Florida, installata nel 2001.
Successivamente
l’Artista supera la ricerca suli temi legati alla predeterminazione
genetica: le figure, che dapprima non esprimevano aspirazione alcuna,
rappresentando piuttosto uno status quo, subiscono un’ulteriore
metamorfosi, lacerando la pelle-involucro che all’inizio le
avvolgeva, simboleggiando la necessità di svincolarsi dal loro
involucro, nel tentativo incessante di liberarsi, in un’ infinita
ed estenuante lotta.
Le
prime opere di questa seconda fase di sperimentazione sono esposte,
sul finire del 2000, alla Galleria Enrico Navarra di Parigi, a
seguito dell’esposizione “Trans-formation” e a S. Ivo alla
Sapienza in Roma.
Nel
2001 la ricerca di Rabarama si focalizza sulla realizzazione
di una serie di sculture monumentali, di notevole impatto visivo. Le
stesse sono esposte presso spazi pubblici e fondazioni, quali la
Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, Museo Dolores Olmedo Patino
a Città del Messico (Messico), Museo Fleury a Lodéve (Francia),
“Open 2002” al Lido di Venezia (Venezia), l’importante Biennale
d’Arte di Pechino (Cina 2003), Museo di San Salvatore in Lauro,
Roma.
Nella
prima metà del Duemila sono organizzate numerose mostre con
un alto riscontro a livello internazionale, come ad esempio in Cina
nel 2004, a proseguimento della partecipazione dell’Artista alla
prima Biennale Cinese d’Arte Contemporanea svoltasi a Pechino: per
alcuni mesi una personale occupa le sale e i giardini del Museo
d’Arte di He Xiangning di Shenzhen; la stessa mostra prosegue a
Pechino presso il Museo d’Arte Millennium Monument dove per
l’occasione è presentata la scultura monumentale “Bozzolo”,
che entrerà a far parte della collezione dell’Associazione
Nazionale dei Pittori Cinesi per poi essere collocata nel museo
d’arte, nel 2005, alla Biennale d’Arte Cinese. La stessa mostra
itinerante prosegue successivamente a Jinan e Shanghai.
All’inizio
del 2005 l’Artista è presente presso il Centro Culturale La
Estancia a Caracas in Venezuela, in Olanda e presso la Fundaciòn
Sebastian di Città del Messico.
Nel
2008 altri importanti appuntamenti confermano la fama
internazionale di Rabarama: la straordinaria partecipazione alla
Biennale di Pechino e in seguito “Rabarama à Paris”, evento in
cui le sue sculture monumentali dominano alcune delle più importanti
piazze di Parigi come Place de la Sorbonne e Place du Panthéon. In
Dicembre si inaugura infine “Rabarama in Mizner Park” presso il
Boca Raton Museum di Miami, ne grande parco e negli spazi museali.
Saint-Tropez
ospita invece da Marzo ad Ottobre 2009 la mostra “Rabarama
dans la Presqu’île de Saint-Tropez”. L’esposizione tocca
alcuni importanti e caratteristici punti della città e del
territorio circostante: mistero e natura si fondono, le sculture
entrano a far parte della dolce quotidianità della Côte d’Azur
accogliendo, sorprendendo e coinvolgendo lo spettatore che scopre,
strada facendo, un percorso in cui strane creature in bronzo prendono
vita, stracciando pesanti vesti, compiendo incredibili acrobazie o
riflettendo al Sole sulla libertà dell’uomo, sulla sua lotta per
sottrarsi ad un destino che sembra essere inevitabilmente deciso.
L’anno
2010 vede realizzarsi l’ambizioso progetto espositivo
“Ubiqua 2010” : Cannes, Orta San Giulio (Novara) e Londra sono
infatti le città selezionate per esporre le opere dell' Artista.
Tredici
le opere esposte a Cannes, in contemporanea con il famoso Festival
del Cinema, per “Rabarama sur la Croisette”: quattro di queste,
inedite ed attesissime sculture in marmo di Carrara, poste
direttamente sulla Croisette, mentre nove sculture monumentali in
bronzo dipinto hanno accolto gli spettatori nel giardino del Grand
Hotel di Cannes. A queste si sono aggiunte infine tre opere esposte a
Saint Tropez: la scultura "Co-stell-azione" installata
sulla spiaggia di Pampelonne accanto al Club 55, "Im-plosione"
a Gassin e “Bozzolo” presso il Rond Point all’entrata di
Ramatuelle.
Contemporaneamente
in occasione dell’edizione 2010 di “Ortissima Percorsidorta”,
evento che ha ospitato negli anni precedenti Arnaldo Pomodoro e Mimmo
Paladino, sono state esposte ventitré sculture, delle quali dieci
monumentali, all’aperto nelle vie del suggestivo borgo medievale di
Orta San Giulio e tredici di più piccole dimensioni a Palazzo
Penotti Ubertini che ha raccolto anche sette tele dipinte ad olio,
proponendo un’attenta riflessione sulle infinite sfumature
stilistiche dell’arte di Rabarama in un’esposizione curata da
Luca Beatrice (già curatore della Biennale di Venezia del 2009).
Venti
opere, di cui due monumentali, hanno accolto poi il pubblico a Londra
direttamente all’interno della City, celebre distretto
economico-finanziario, presso la “Moor House”, nell'estate 2010,
confermando ancora una volta il valore internazionale dell'Artista.
Da
Giugno a Settembre 2011, Rabarama è protagonista di una
grande mostra in Firenze: “ANTICOnforme”. Le sue sculture hanno
incontrato il pubblico in alcuni fra i più suggestivi ed antichi
luoghi della città. In occasione dell'evento è stata anche
realizzata la prima opera al mondo di sculpture mapping a 360°
ed in real time. La mostra è stata curata ancora una volta
dal critico Luca Beatrice ed ha suscitato enorme attenzione da parte
dei media.
Ancora
nel 2011, il valore artistico di Rabarama è confermato grazie alla
sua straordinaria partecipazione alla Biennale di Venezia, la 54a
Esposizione Internazionale d’Arte, in qualità di artista
selezionata per il Padiglione Italia; dal 4 Giugno al 27 Novembre
2011 il pubblico di tutto il modo ha ammirato la grande scultura in
marmo “Abbandono” presso l’Arsenale.
Il
2013 rappresenta la consacrazione del suo successo mediatico
internazionale con la partecipazione a “One Night for One Drop”,
evento esclusivo tenutosi il 22 Marzo al Bellagio Palace di Las
Vegas: uno spettacolo inedito del “Cirque du Soleil”, una parte
del quale direttamente ed ufficialmente ispirato all’arte di
Rabarama. A partire dalla primavera 2013 le sue opere monumentali,
bronzi e marmi, sono state esposte sul litorale della Versilia e
presso l’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa (fino alla primavera
2015) grazie alla collaborazione con la Fondazione Henraux.
L’esposizione è poi proseguita nella città di Lucca fino al 2014,
lungo le mura medievali e nelle piazze più importanti del centro
storico.
Nel
2014
Rabarama
viene scelta come “musa” dal brand mondiale “Kryolan” per
sottolineare la centralità della body art nella cultura
contemporanea. Nello stesso anno Rabarama espone le sue opere
monumentali nella città belga di Knokke e successivamente è
presente per la prima volta a “CI Contemporary Istanbul”, una
delle nuove
fiere d'arte contemporanea in maggior ascesa al mondo.
Attualmente
Rabarama vive e lavora a Padova, gestendo autonomamente la sua
carriera e collaborando a livello internazionale con importanti
gallerie d'arte in Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Turchia,
Svizzera e Stati Uniti.