venerdì 13 febbraio 2015

Rabarama intervistata da Agorà Magazine

Articolo originale e completo su http://www.agoramagazine.it/agora/Rabarama-la-carezza-infinita
(martedì 19 marzo 2013 di Claudio Raccagni)

D) Dipingere è un’opera che si inizia quasi automaticamente, da bambini. La pittura è un segno di espressione, ma la scultura è un’altra cosa. Non è cosi semplice. Non è una forma normale di crescita; bisogna avere una spinta in più. Quando hai cominciato a scolpire, modellare le tue creature? La tua prima volta artistica, in cui una tua creatura ha preso vita?
R) Per me l’approccio con l’argilla è stato del tutto naturale: fin da piccola lo studio dei miei genitori mi permise di utilizzare materiali ed attrezzature di ogni genere oltre al loro insegnamento esperto. Sta di fatto che non ricordo neppure quando ho cominciato ad esprimermi e a comunicare con le forme e i colori, per me è stato come imparare a parlare.

Rabarama (foto: Hikari Kesho)

D) Le tue opere sono "vive", come scrissi tempo fà, perchè hanno una potenza energetica molto viva, che esplode già nel primo istante in cui le si vede. La tua capacità artistica è un’attitudine già presente in te da bambina?
R) Credo di sì, o meglio, quello che provavo allora è ciò che provo adesso. L’energia è pari alla verità con cui mi esprimo ed il fatto che le persone si interessino tanto al mio lavoro, fa sì che la mia ricerca si arricchisca sempre più di quella energia di cui tutti siamo parte.


D) Spesso mi chiedo cosa porti una scultura a farsi scolpire da te. Cioè: è cosi forte la voce nascosta delle tue sculture, che portano a pensare che siano essenze vere e proprie, portate alla luce da te, dietro un loro richiamo. E’ giusta questa interpretazione?
R) Credo che il richiamo sia quella “voce interiore” che tutti possediamo e con cui quotidianamente colloquiamo, ed è proprio questa voce in me che chiede di essere ascoltata, interpretata e tradotta in materia e colore. E’ una ricerca che comincia quando inconsciamente il mio Io raziocinante si addormenta per lasciar posto alla memoria arcaica che si trova in quel lato buio del nostro cervello che normalmente non utilizziamo, proprio lì, dietro ad una “porta” ,o meglio, in attesa che una qualche sinapsi attivandosi cominci ad attingervi.


D) Se Rabarama dovesse scolpire se stessa, come sarebbe?
R) Rabarama è in ogni sua scultura, da sempre. Forse è proprio questo il segreto di quell’energia di cui stavamo parlando prima: la verità, l’amore e la passione che cerco di trasferire nelle mie sculture apparentemente silenti ed inerti, ma che in realtà ululano solitarie in ogni creazione.


D) Fine 2012, l’arrivo della fine globale. Come ha vissuto la tua arte questa previsione. L’energia catastrofica o di pensiero popolare ha influito sulle tue sculture?
R) No, o meglio, non ho mai creduto ad una fine segnata da una data. Purtroppo però devo confidarti che da sempre le mie sensazioni non sono positive: se il mondo continua a procedere in questa direzione in breve tempo ci ritroveremo catapultati in una dimensione che lascerà sempre minor spazio alle menti sensibili.
Quelle stesse menti che viaggiando alla ricerca del perché dell’esistenza umana sempre più limitate da un sistema produttivo globale, senza accorgersi non avranno più né spazio né tempo per la comprensione di se stesse: chissà forse un giorno ci risveglieremo e ci accorgeremo che la nostra paura più grande(ossia il momento in cui attraverso la morte lasceremo questa dimensione materiale) tutto si risolverà con la semplicità di un sogno. Lo spazio/tempo come abbiamo imparato a conoscerlo non sarà più la condizione determinante/dominante in cui operare e saremo finalmente liberi, forse senza memorie e senza veicolo/corpo ma ciò non avrà più nessuna importanza.
Tornando al principio delle cose siamo energia pulsante ed è questa energia che dobbiamo costantemente ricercare, imparando a farla vibrare positivamente. L’eco di ritorno (ossia l’universo di cui siamo parte) ci garantirà quella libertà d’azione e di consapevolezza che potremo ricollegare alla definizione di libero arbitrio, sì proprio quel libero arbitrio che all’inizio della mia ricerca artistica ritenevo fosse inesistente.
Questa è l’energia che anima il mio popolo, a “Rabaramalandia” dove ogni creazione rappresenta l’umano nella sua essenza universale/divina. Il messaggio quindi nel suo finale è positivo, per comprendere è necessario agire e non sempre si fanno le scelte giuste ma seppur sbagliando in ogni istante della nostra esistenza si può imboccare la via giusta.
Un’artista vive tutto ciò in maniera amplificata (nei suoi pensieri, nelle sue emozioni e nelle sue azioni) ed è grazie a questo che spesso gli avvenimenti vengono percepiti in anticipo. L’importante è che quando si arriva a percepire la fine si possa anche progettare una rinascita: questo è il pregio dell’arte grazie alla quale la sanità mentale può raggiungere un suo equilibrio.


D) E’ comunque da sottolineare come il grande, potente, cambiamento sia arrivato, anche sotto l’aspetto energetico, di scuotimento dei pensieri. I grandi asteroidi in collisione con la terra; il Papa che abbandona il suo ruolo(quindi la grande Chiesa scoperta); la caduta di un governo comunque omologato, lasciando spazio ad un colpo di frusta popolare mai visto prima. Come vede questo cambiamento Paola Epifani? E Rabarama?
R) Personalmente credo che un’epoca di grandi trasformazioni come questa diviene fonte di ispirazione e stimolo creativo per gli artisti: come dicevo prima bisogna essere positivi sempre e comunque. La Fenice risorge dalle sue ceneri per cui il cambiamento cui stiamo andando incontro seppur molto difficile ci sta portando a scoprire una nuova dimensione. Tutto ciò che non si conosce fa paura ma non è detto che una volta raggiunta la comprensione del perché di questa trasformazione la vita non possa essere migliore: ripeto, mantenendo alto il senso di positività l’eco di ritorno dall’Universo ci stupirà. Paola e Rabarama sono una cosa sola, un’energia unica ed univoca. Penso che esistano il bene e il male, ma voglio credere che il Positivo riesca a distruggere il Negativo: sta a noi fare la scelta giusta e questa è la meta da perseguire durante la nostra esistenza.


D) Ascolti musica durante i tuoi lavori?
R) Sì sempre e dovunque: in studio, in auto e persino passeggiando, aiuta la mente a concentrarsi sulle emozioni più nascoste, quelle che solo la nostra anima priva di coscienza raziocinante può raggiungere.


D) I mutanti sono stati i primi esseri a colpirmi. Una vibrazione paurosa, mai provata prima. Il tuo grande successo commerciale ed artistico è nato con loro?
R) Sì, se di conoscenza al grande pubblico vogliamo parlare.


D) Eterna carezza......spesso le tue creature sembrano chiedere questo. E’ una mancanza di amore universale che manca?
R) Credo di sì, questa mancanza la vivo personalmente e più cresco ed invecchio più l’amore mi sembra un’utopia quando invece in realtà l’Universo ne avrebbe un gran bisogno.


D) Dai piccoli lavori ai maestosi monumenti cittadini. Quale tra queste opere è quella che ti soddisfa di più?
R) Le sculture monumentali assolutamente in quanto riescono ad interagire in modo più immediato con lo spazio e con l’umanità che le circonda.

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