martedì 3 febbraio 2015

Rabarama, biografia ufficiale aggiornata al 2015

Rabarama è in ogni sua scultura, da sempre. (...) la verità, l’amore e la passione che cerco di trasferire nelle mie sculture apparentemente silenti ed inerti, ma che in realtà ululano solitarie in ogni creazione. “ Paola Epifani, Rabarama

Paola Epifani, Rabarama
(foto di Hikari Kesho)

Rabarama nasce Paola Epifani a Roma il 22 Agosto del 1969 in una famiglia di artisti (il padre è pittore e scultore e la madre è un'Artista della ceramica):
Entrambi i miei genitori sono artisti; mia madre, grazie alla sua esperienza da ceramista, mi ha permesso di approfondire la sensibilità manuale e la capacità di progettare, costruire. Io lavoro la terracotta, modello le mie figure come fossero dei vasi, le costruisco vuote, senza strutture di sostegno. Attraverso il dialogo con mio padre, invece, ho capito l’importanza del concetto, del contenuto, per lui caratteristica fondamentale di un’Artista. Posso quindi dire che grazie a loro ho intrapreso un percorso artistico precedente a quello scolastico. “
In seguito la famiglia decide di trasferirsi a Treviso ove Paola Epifani svolge i suoi studi al Liceo Artistico della città, diplomandosi a pieni voti .
Proseguirà i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi a pieni voti nel 1991.
Nel corso della sua formazione Paola Epifani dimostra subito una predilezione per la scultura, pur non disdegnando la pittura ad olio:
Appena terminata l’Accademia delle Belle Arti ho cominciato a confrontarmi, attraverso la scultura, con la figura umana. Il punto di partenza è stato quello di considerare l’uomo come una sorta di computer biologico, dove le cellule, che formano il nostro Dna rendendoci unici e irripetibili, sono poste in maniera molto visibile e molto semplice sulla pelle. Arriva così l’utilizzo dei puzzle, piuttosto che del nido d’ape, che in realtà è proprio la visione del genoma al microscopio ingrandita. Partendo da questa idea di computer biologico, ho cercato di riflettere anche sul rapporto uomo-ambiente, sul forte e unico legame che viene a crearsi, determinando l’uno in funzione dell’altro. Queste tematiche, come l’impossibilità di una reale libertà nel decidere il proprio destino, per esempio, si possono considerare quindi come mio punto di partenza.”
Nel corso di questa fase di formazione artistica Paola Epifani decide di adottare il nome d'arte “Rabarama” e sviluppa uno stile assolutamente peculiare.
La sua ascesa nel mondo dell'arte contemporanea inizia partecipando ad un concorso internazionale di scultura in legno indetto dal Governo del Messico, in cui fu selezionata come rappresentante italiana.
A stretto giro, nel 1991, viene selezionata ad un concorso in Francia e poi ancora in Messico ove nel 1992 tiene una esposizione personale al Museo d’Arte Moderna di Toluca; nel 1993 viene selezionata per il Concorso di Scultura sul Ghiaccio in Alaska.
Ben presto viene notata dall'artista ed imprenditore Romi Osti che la supporta nei primi anni di professione artistica. In questo periodo Rabarama inizia ad essere conosciuta nel mercato dell'arte contemporanea e continua a sviluppare la sua poetica.
Nel 1995 avviene l'incontro con il gallerista Dante Vecchiato, amico di Romi Osti che lo sprona ad iniziare una collaborazione professionale con Rabarama, supportandola dal punto di vista del marketing fino al 2000. In questi anni l'identità di Rabarama si consolida sia sotto il profilo artistico che in quello professionale.
Da qui in poi la carriera di Rabarama conosce continui successi internazionali, in un decennio che porta le sue opere dall'Italia alla Cina e creando i presupposti per il suo invito al Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi.
Fondamentale per il corso della sua carriera sarà lo sviluppo da parte di Rabarama delle sculture in scala monumentale che iniziano ad apparire nella maggiori piazze del mondo con la loro enigmatica presenza:
Credo che ogni opera d'arte debba creare un momento di stupore all'interno di un percorso quotidiano.
Si dovrebbe instaurare quel giusto connubio/sinergia che permette all'opera di incuriosire il fruitore casuale instaurando un dialogo, per ri-trovare un momento di riflessione in un'era in cui la velocità sta divorando l'umanità.
E' per questo motivo che prediligo esporre le mie sculture in luoghi pubblici... In tal modo l'incontro-scontro con l'arte diverrà parte integrante del nostro quotidiano e non più relegato nei soliti ambienti “consacrati” che sempre meno persone hanno il tempo e la possibilità di visitare.”
Dalla metà degli anni novanta l’Artista sviluppa una personalissima ricerca che prende avvio da una particolare visione del mondo e della vita, basata sul confronto del libero arbitrio con la predestinazione degli eventi ed il conseguente rischio di una riduzione dell’uomo a semplice computer biologico. L’espressività dei soggetti è quindi perlopiù assente, azzerata da una ricerca cristallizzata e condizionata da un mondo regolato unicamente attraverso rapporti causa-effetto, che ha per comune denominatore la programmazione standardizzata della specie umana.
A conclusione di questa prima fase di ricerca, l’Artista espone nel 2000 un gruppo di opere presso la Fondazione Mudima di Milano, generate dalla consapevolezza che in ogni frammento della realtà e dell’essere umano vi sia l’impronta del principio originario. Da qui prende corpo un’umanità in continua metamorfosi, dove la negazione del libero arbitrio rappresenta solo la prima fase di un lavoro in permanente evoluzione. La “membrana”, il “mantello” che sembra avvolgere queste figure muta costantemente, arricchendosi sempre di nuovi segni, simboli e metafore. L’alfabeto indica il limite interno presente nel linguaggio ed il nostro essere enità singolari-plurali (secondo la concezione del filosofo Jean-Luc Nancy): geroglifici, puzzle e nidi d’ape sono la visualizzazione del genoma, le infinite combinazioni e varietà possibili insite nell’umanità, visualizzate nei labirinti mentali in cui è materializzata la multiforme complessità dell’Io.
Legata a quest’ultima traccia simbolica è la realizzazione di un scultura monumentale eseguita per il Museo d’Arte Contemporanea di Boca Raton in Florida, installata nel 2001.
Successivamente l’Artista supera la ricerca suli temi legati alla predeterminazione genetica: le figure, che dapprima non esprimevano aspirazione alcuna, rappresentando piuttosto uno status quo, subiscono un’ulteriore metamorfosi, lacerando la pelle-involucro che all’inizio le avvolgeva, simboleggiando la necessità di svincolarsi dal loro involucro, nel tentativo incessante di liberarsi, in un’ infinita ed estenuante lotta.
Le prime opere di questa seconda fase di sperimentazione sono esposte, sul finire del 2000, alla Galleria Enrico Navarra di Parigi, a seguito dell’esposizione “Trans-formation” e a S. Ivo alla Sapienza in Roma.
Nel 2001 la ricerca di Rabarama si focalizza sulla realizzazione di una serie di sculture monumentali, di notevole impatto visivo. Le stesse sono esposte presso spazi pubblici e fondazioni, quali la Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, Museo Dolores Olmedo Patino a Città del Messico (Messico), Museo Fleury a Lodéve (Francia), “Open 2002” al Lido di Venezia (Venezia), l’importante Biennale d’Arte di Pechino (Cina 2003), Museo di San Salvatore in Lauro, Roma.
Nella prima metà del Duemila sono organizzate numerose mostre con un alto riscontro a livello internazionale, come ad esempio in Cina nel 2004, a proseguimento della partecipazione dell’Artista alla prima Biennale Cinese d’Arte Contemporanea svoltasi a Pechino: per alcuni mesi una personale occupa le sale e i giardini del Museo d’Arte di He Xiangning di Shenzhen; la stessa mostra prosegue a Pechino presso il Museo d’Arte Millennium Monument dove per l’occasione è presentata la scultura monumentale “Bozzolo”, che entrerà a far parte della collezione dell’Associazione Nazionale dei Pittori Cinesi per poi essere collocata nel museo d’arte, nel 2005, alla Biennale d’Arte Cinese. La stessa mostra itinerante prosegue successivamente a Jinan e Shanghai.
All’inizio del 2005 l’Artista è presente presso il Centro Culturale La Estancia a Caracas in Venezuela, in Olanda e presso la Fundaciòn Sebastian di Città del Messico.
Nel 2008 altri importanti appuntamenti confermano la fama internazionale di Rabarama: la straordinaria partecipazione alla Biennale di Pechino e in seguito “Rabarama à Paris”, evento in cui le sue sculture monumentali dominano alcune delle più importanti piazze di Parigi come Place de la Sorbonne e Place du Panthéon. In Dicembre si inaugura infine “Rabarama in Mizner Park” presso il Boca Raton Museum di Miami, ne grande parco e negli spazi museali.
Saint-Tropez ospita invece da Marzo ad Ottobre 2009 la mostra “Rabarama dans la Presqu’île de Saint-Tropez”. L’esposizione tocca alcuni importanti e caratteristici punti della città e del territorio circostante: mistero e natura si fondono, le sculture entrano a far parte della dolce quotidianità della Côte d’Azur accogliendo, sorprendendo e coinvolgendo lo spettatore che scopre, strada facendo, un percorso in cui strane creature in bronzo prendono vita, stracciando pesanti vesti, compiendo incredibili acrobazie o riflettendo al Sole sulla libertà dell’uomo, sulla sua lotta per sottrarsi ad un destino che sembra essere inevitabilmente deciso.
L’anno 2010 vede realizzarsi l’ambizioso progetto espositivo “Ubiqua 2010” : Cannes, Orta San Giulio (Novara) e Londra sono infatti le città selezionate per esporre le opere dell' Artista.
Tredici le opere esposte a Cannes, in contemporanea con il famoso Festival del Cinema, per “Rabarama sur la Croisette”: quattro di queste, inedite ed attesissime sculture in marmo di Carrara, poste direttamente sulla Croisette, mentre nove sculture monumentali in bronzo dipinto hanno accolto gli spettatori nel giardino del Grand Hotel di Cannes. A queste si sono aggiunte infine tre opere esposte a Saint Tropez: la scultura "Co-stell-azione" installata sulla spiaggia di Pampelonne accanto al Club 55, "Im-plosione" a Gassin e “Bozzolo” presso il Rond Point all’entrata di Ramatuelle.
Contemporaneamente in occasione dell’edizione 2010 di “Ortissima Percorsidorta”, evento che ha ospitato negli anni precedenti Arnaldo Pomodoro e Mimmo Paladino, sono state esposte ventitré sculture, delle quali dieci monumentali, all’aperto nelle vie del suggestivo borgo medievale di Orta San Giulio e tredici di più piccole dimensioni a Palazzo Penotti Ubertini che ha raccolto anche sette tele dipinte ad olio, proponendo un’attenta riflessione sulle infinite sfumature stilistiche dell’arte di Rabarama in un’esposizione curata da Luca Beatrice (già curatore della Biennale di Venezia del 2009).
Venti opere, di cui due monumentali, hanno accolto poi il pubblico a Londra direttamente all’interno della City, celebre distretto economico-finanziario, presso la “Moor House”, nell'estate 2010, confermando ancora una volta il valore internazionale dell'Artista.
Da Giugno a Settembre 2011, Rabarama è protagonista di una grande mostra in Firenze: “ANTICOnforme”. Le sue sculture hanno incontrato il pubblico in alcuni fra i più suggestivi ed antichi luoghi della città. In occasione dell'evento è stata anche realizzata la prima opera al mondo di sculpture mapping a 360° ed in real time. La mostra è stata curata ancora una volta dal critico Luca Beatrice ed ha suscitato enorme attenzione da parte dei media.
Ancora nel 2011, il valore artistico di Rabarama è confermato grazie alla sua straordinaria partecipazione alla Biennale di Venezia, la 54a Esposizione Internazionale d’Arte, in qualità di artista selezionata per il Padiglione Italia; dal 4 Giugno al 27 Novembre 2011 il pubblico di tutto il modo ha ammirato la grande scultura in marmo “Abbandono” presso l’Arsenale.
Il 2013 rappresenta la consacrazione del suo successo mediatico internazionale con la partecipazione a “One Night for One Drop”, evento esclusivo tenutosi il 22 Marzo al Bellagio Palace di Las Vegas: uno spettacolo inedito del “Cirque du Soleil”, una parte del quale direttamente ed ufficialmente ispirato all’arte di Rabarama. A partire dalla primavera 2013 le sue opere monumentali, bronzi e marmi, sono state esposte sul litorale della Versilia e presso l’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa (fino alla primavera 2015) grazie alla collaborazione con la Fondazione Henraux. L’esposizione è poi proseguita nella città di Lucca fino al 2014, lungo le mura medievali e nelle piazze più importanti del centro storico.
Nel 2014 Rabarama viene scelta come “musa” dal brand mondiale “Kryolan” per sottolineare la centralità della body art nella cultura contemporanea. Nello stesso anno Rabarama espone le sue opere monumentali nella città belga di Knokke e successivamente è presente per la prima volta a “CI Contemporary Istanbul”, una delle nuove fiere d'arte contemporanea in maggior ascesa al mondo.


Attualmente Rabarama vive e lavora a Padova, gestendo autonomamente la sua carriera e collaborando a livello internazionale con importanti gallerie d'arte in Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Turchia, Svizzera e Stati Uniti.


Sito web ufficiale: www.rabarama.info

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